Il latte alla spina, pensieri da un post di Stefano Bonilli e la fortuna di vivere in campagna
25 Agosto 2008 – 10:36Leggendo il post odierno di Sior Bonilli a riguardo dei distributori di latte fresco e di quanto questi permettino l’abbassamento dei prezzi del latte, mi sono venuti alla mente una serie di pensieri. Innanzi tutto che mi sento un abitante fortunato di una zona di campagna alle porte di Vicenza fornita da distributori di latte fresco di cui il Bonilli ci scrive. Ma su tutto del fatto che nella zona che abito, esistono delle aziende agricole che vendono direttamente il latte appena munto. Latte fresco di vacca o capra, di una bontà disarmante e a prezzi assolutamente inferiori rispetto a quelli imposti dall’economia e dalla politica. Tu parti da casa o dalla tua bottega con delle bottiglie in vetro vuote, arrivi presso l’azienda più vicina, te le fai riempire, paghi e te ne ritorni indietro. Unica precauzione, se proprio vuoi fare il pignolo, portare a bollore il latte prima dell’uso. Già a Tommaso Farina scrivevo che avrei voluto montare un video in cui descrivere questa piccola azienda portata avanti col sudore e la passione da una coppia di amici compaesani. Un video dove la forza delle immagini parlino non solo di latte fresco, di abbattimento dei costi, ma anche di prodotti a Km 0, altro tema a me molto caro. Lo girerò oggi, il tempo di montarlo sul mio mac e poi sarà on line.
Altro pensiero che non riesco a farmi scivolare via. Non so in quale occasione chiesi ad un bambino se sapeva da dove veniva il latte che beveva la mattina. “Dal supermercato” fu la sua risposta. E vi assicuro che non sapeva davvero che erano le vacche a produrre il latte che, lavorato, sarebbe poi finito negli scaffali dei supermercati.